Campionati Italiani 2018, Viviani raggiante: “Momento migliore della carriera. Voglio dar lustro al tricolore nelle volate e nelle Classiche”
Elia Viviani conferma la sua annata magica sulle strade dei Campionati Italiani 2018. Reduce dalle fatiche e dai successi del Giro d’Italia e dell’Adriatica Ionica Race, il portacolori della Quick-Step Floors ha sovvertito ogni pronostico facendo addirittura corsa d’attacco e andando a conquistare per la prima volta in carriera la maglia tricolore su strada. Il 29enne veronese si è sganciato insieme ad altri 7 corridori a poco più di 40 chilometri dall’arrivo, è riuscito a riportarsi sul drappello di 10 unità al comando ai -25 dall’arrivo e, dopo essersi mosso in contropiede insieme a Daniel Oss (Bora-Hansgrohe) e Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida), ha resistito ai tentativi operati da quest’ultimo sul Muro di Cornaleto e mantenuto la freddezza nel finale, quando, con il rientro di Giovanni Visconti, la Bahrain ha provato a capitalizzare la superiorità numerica. Partito a centro strada a 200 metri dall’arrivo, l’olimpionico su pista di Rio de Janeiro 2016 ha resistito al tentativo di rimonta di Visconti ottenendo la quattordicesima affermazione in stagione.
“La prima mossa giusta – ha dichiarato a caldo ai microfoni di RaiSport – l’ho compiuta quando sono rientrato sul gruppetto di 8 contrattaccanti. Pensavamo fosse un’azione suicida, soprattutto se ci avesse ripreso il gruppo principale da dietro. Siamo rimasti in gara, c’erano tanti favoriti come Oss e Visconti con me. Ieri non avrei mai pensato di vincere così, speravo di reggere un gruppetto di 30-35 corridori dopo lo strappo. Sapevo che se avessi resistito sul Muro di Cornaleto, e anche fossi rimasto con i due uomini della Bahrain, il 90% della missione sarebbe stata compiuta. A quel punto diventava soltanto una questione di testa e di tattica. Ho delle giornate così, ogni tanto mi vengono e la chiave è stato tener duro dopo il Giro nonostante abbia riposato. Non ho mandato tutto all’aria, l’Adriatica Ionica Race è caduta a pennello e mi ha permesso di ritrovare un buon colpo di pedale.”.
Per l’ex Team Sky è una vittoria che sa di consacrazione e che fa il paio, per importanza, con quelle ottenute a Plouay e Amburgo un anno fa: “Non ho mai vestito il tricolore su strada, indossare la bandiera dell’Italia è emozionante e bellissimo e non vedo l’ora di poterlo fare. La squadra che hanno creato intorno a me è fantastica, ho una maturazione fisica e mentale importante e oggi ne è stata la dimostrazione. Credo di essere nel momento migliore della carriera, spero di far vedere spesso questa maglia davanti nelle volate, nelle Classiche di primavera e di fine stagione. Voglio centrare più vittorie possibili con questa maglia. Dopo essermi consacrato per le volate, penso di aver fatto un gradino in più”.
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